tag:blogger.com,1999:blog-2775707519865298072.post2311089330198922194..comments2023-10-30T15:41:15.108+01:00Comments on Bosco dei Sogni Fantastici: Tenebre di Maria Patavia - 1a Tappa [Blogtour]Isabella Cavallarihttp://www.blogger.com/profile/05505445124303941879noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-2775707519865298072.post-52528935607819976052018-08-13T18:59:31.267+02:002018-08-13T18:59:31.267+02:00Conoscendo di persona l'amica e collega autric...Conoscendo di persona l'amica e collega autrice Maria Patavia, e avendo collaborato alla prestesura di Tenebre, non posso che complimentarmi vivamente per la pubblicazione del suo libro... e per le non poche recensioni positive che sta ottenendo in meritato riscontro. Tenebre è un'opera un po' atipica, non rientra di per sé nella generalizzazione diretta della categoria "horror", poiché basculante tra diversi registri narrativi che amalgamano, sfumandoli gli uni negli altri, anche thriller noir romanzo di formazione e una sorta di diaristica biografica. Sensibilità ferite e brama di riscatti. L'autrice dunque si racconta trasversalmente attraverso la sublimazione surreale dei suoi personaggi, lungo le cornici instabili ma concentriche degli scenari deliranti in cui essi si muovono ignari e sospesi. La forza di questo libro è il continuo onirismo che, come un collante ancora caldo, ora avvicina ora allontana storie e persone. Non si può pertanto misurare con pragmatismo o sillogismi ferrei l'intersecarsi e dipanarsi incessante di tutto ciò. La dimensione della paura passa in gran parte per quella del sogno, con tutte le ombre le luci e le leggi stravolte del caso, rasentando sovente l'allucinazione. Ecco che lo scopo di Tenebre non è di essere innovativo e originale (non è un mero prodotto commerciale d'intrattenimento con l'intento di sorprendere un mercato già ampiamente battuto), piuttosto vuol invitare a guardarsi dentro, ad affrontare i propri mostri metaforici prima ch'essi diventino metafisici. Tenebre è anche una sottile denuncia sociale, nei confronti di quelle stantie realtà urbane che pur nella modernità celano un incancrenito sostrato di controproducente e paradossale arretratezza mentale. Molto poetico, per tutta la durata del libro, il forte senso di malinconia e di abbandono che fa da contrappeso alla voglia di rinascita, a una ribellione criptica che come minimo comune denominatore si rispecchia in più di un personaggio. L'interrogativo che funge da perno è che rapporto si ha con i propri, ineluttabili, timori esistenziali? L'auspicio è che la valenza esorcizzante e catartica che ha mosso il flusso letterario dell'autrice possa smuovere qualcosa di utile nelle coscienze e nei mondi interiori di chi saprà, è proprio il caso di dirlo, "leggere oltre le righe". In attesa che le tenebre cedano il passo all'alba di nuovi giorni da raccontare.Ilyan Zollianihttps://www.blogger.com/profile/09803223230583597352noreply@blogger.com