Pagine

giovedì 28 febbraio 2019

Il Castello in Aria, di Diana Wynne Jones [Recensione]

Salve a tutti lettori e ben trovati per questa nuova recensione. Oggi vi portiamo “Il castello in aria” di Diana Wynne Jones, edito in Italia dalla Kappalab.




Titolo: Il Castello in Aria
Autore: Diana Wynne Jones
Editore: Kappalab
Collana: Novels| pag. 202
Genere: Fantastico, Avventura
Libro Acquistabile QUI







Il Castello Errante è scomparso, e così il suo proprietario, il potente mago Howl. E anche il demone del fuoco Calcifer sembra essere svanito nel nulla. Contemporaneamente, molto più a sud del regno di Ingary, un giovane venditore di tappeti di nome Abdullah, famoso in tutto il villaggio per i suoi sogni a occhi aperti, si rende conto che una dopo l'altra le sue fantasie iniziano ad avverarsi. È il potere dell'immaginazione o c'entra qualcosa il misterioso tappeto di cui il giovane è appena entrato in possesso, e sul quale dorme ogni notte? E la principessa Fior-della-Notte è vera o si tratta di un altro bellissimo sogno? Una movimentata avventura a cavallo fra due regni, fra castelli volanti, geni in bottiglia, mostruosi djinn, angeli e creature stregate dall'identità multipla, in cui la coraggiosa Sophie dovrà trovare una risposta a mille enigmi, e ricostruire passo dopo passo il mistero legato alla scomparsa di Howl.



L’ho letto, cosa ne penso:


Il Castello in Aria è il secondo libro di una trilogia, e prosegue le avventure di una storia che in Italia probabilmente è più conosciuta grazie al film animato creato dal premio oscar Hayao Miyazaki e lo studio Ghibli, ovvero “Il castello errante di Howl”. Pochi sanno che il capolavoro dell’animazione fu ispirato da un racconto, scritto da Wynne Jones nel 1986 (e fino a poco tempo fa anch’io ignoravo questa cosa) chiamato appunto “Il castello errante di Howl”, ma ancor meno sanno che questo libro fa parte di una trilogia che appunto ha in questo libro il suo proseguo; fu per caso, durante il salone del libro di Torino di alcuni anni fa, che scoprii questa casa editrice, che stava stampando i libri che diedero ispirazione a molte delle creazioni dello studio Ghibli, e mentre conoscevo il libro che ispirò “Conan ragazzo del futuro”, ovvero The Incredible Tide di Alexander Key, fu per me una sorpresa conoscere i libri della Jones. Ho deciso di non portare nel blog il castello errante, già comunque conosciuto, ma il suo proseguo e vedere assieme a voi se quelle immagini, quelle storie e quelle magie già percepite nel primo libro erano ancora presenti in questo. Partiamo quindi a parlare del libro.


Cosa mi è piaciuto:


Il Castello in aria mantiene e ampia l’immaginario favoloso che già si era percepito nel castello errante di Howl. Chi ha letto il libro, ma anche chi ha visto il film di animazione, può ricordare come tutto il mondo attorno alla storia è in parte, seppur piccola, uno scorcio della storia reale, mischiato a varie creazioni stilistiche che danno colore a tutta la storia; di base il castello errante può essere definito come uno scenario steampunk (all’interno del blog potete trovare definizioni molto dettagliate su cosa s’intenda con questo genere) mischiato a magie e stregonerie fantasiose. Con il Castello in aria invece l’autrice ci porta un mondo molto diversi, molto più legato all’idea di fantastico e costruito su un’ambientazione più arabeggiante; il panorama nel quale si muove il nostro protagonista di nome Abdullah è molto in stile mille e una notte e troviamo, infatti, tappeti volanti, Djinn, principesse da salvare e geni dentro bottiglie. Non mancheranno quindi le situazioni fantastiche per poi giungere alla fine del libro a un panorama più vicino a quello del primo libro. Ho trovato lo stile di descrizione della Jones molto ben curato e piacevole alla lettura; non è niente di eccelso devo ammettere ma da un taglio particolare alla lettura.
Sono ben caratterizzati anche i personaggi principali; Abdullah, la principessa Fior-della-notte, il veterano, il genio nella bottiglia e Jamal sono tutti personaggi che trovano il loro spazio, hanno tutti un carattere proprio e pieno di qualità o difetti a seconda del personaggio. Non sono molte le pagine a disposizione per la storia e sono tutte utilizzate al meglio per costruire personaggi e personalità uniche e diverse rispetto ai personaggi collegati al mondo di Howl. Ancora come prima ritengo che lo stile arabeggiante usato dall’autrice aiuti molto a rendere scorrevole questo genere di lettura.



Cosa non mi è piaciuto:


Di questo libro ho trovato una sola cosa che non mi ha soddisfatto ovvero una gran confusione a metà del libro; devo ammettere che a metà della trama ho dovuto fermarmi più volte e rileggere le pagine precedenti; non so esattamente cosa sia accaduto ma a un certo punto la storia perde di energia e interesse dando la sensazione a un certo punto di muoversi a vista con la trama. Dubbio piuttosto strano perché comunque la trama non pare proprio piena di bivi ma abbastanza lineare per certe cose; sono le scelte fatte in certi momenti che rallentano parecchio la lettura confondendo chi legge la storia. Giunto a questo punto mi sono chiesto perché questo tipo di problema non l’ho notato anche con il primo libro, e forse ho la risposta a riguardo, ovvero il film di animazione. Personalmente io ho visto prima il film e poi ho scoperto il libro; quindi quelle scelte di trama che potevano crearmi gli stessi dubbi, non me li hanno creati perché avevo nella mente la storia compatta e concreta del film, senza i vuoti di trama che poteva avere il libro; credo che questo aiuti il Castello Errante ma non di certo il Castello in Aria.







In definitiva:


Una buona storia che può piacere e appassionare; la lettura come detto perde energie e ritmo a un certo punto, ma devo dire che è molto affascinante sia all’inizio sia nella parte finale del libro; ha aiutato di certo lo stile e la scelta di ambientare gran parte della narrazione in qualcosa di più fantastico rispetto al libro precedente, come se fosse appunto una fiaba da mille e una notte; non è un capolavoro ma è di sicuramente una lettura gradevole che può appassionare.

Nessun commento:

Posta un commento