Il passato diventerà presente e il futuro si macchierà del passato.
mentre la Dark Zone Edizioni ha da poco concluso diversi eventi non indifferenti e continua a sfornare titoli da presentare al Salone Internazionale del Libro di Torino a Maggio 2019, vi propongo il libro vincitore del Premio Cittadella 2019 per la categoria Fantasy: stiamo parlando di NORA, scritto da Giacomo Ferraiuolo e letto da me in questi giorni, con molta più cura e concludendolo, cosa che invece in passato non avevo potuto fare.
Non sempre tutti i libri sono perfetti per il momento di vita che si sta affrontando/attraversando, e questi lo avevo iniziato dovendolo poi interrompere, per cause di forza maggiore.
NORA
Giacomo Ferraiuolo
Dark Zone Edizioni
Cartaceo: 12.56€
Ebook: 1.99€
Un omicidio irrisolto, una donna rinchiusa in un ospedale. Nora, prigioniera della sua stessa mente cerca di essere libera da un passato macchiato di sangue che non riesce a dimenticare. Troverà nell'infermiere Christian un amico fedele a cui confidare l'orrore celato nel profondo. Un orrore che striscia ancora tra le ombre della casa di Nora. Un orrore che cerca di uscire da quelle mura. Nessuno è più al sicuro. Lei li aveva avvisati. Sarà compito di Christian scoprire cosa c'è di vero nelle farneticazioni della donna e cosa è invece frutto della follia. Cos'è successo veramente a Nora in quella casa? È possibile conoscere fino in fondo chi ci sta attorno? Una storia di pazzia e dolore, di morte e paura, che porterà a una verità ancora più cupa e terribile.
♜AGGHIACCIANTE♜
Se pensiamo che GIACOMO FERRAIUOLO sia focalizzato sull'horror, sbagliamo.
Perchè NORA non è solamente quello.
NORA è la storia di una donna, della sua relazione con il marito, delle sue problematiche con la figlia...
ma è anche la storia di una donna malata, affetta da disturbi psichiatrici, desiderosa costantemente di affetto e amore, comprensione e accettazione..
Il romanzo si apre con il sangue: ambulanza e carabinieri si recano sul posto dopo segnalazione.
Qui trovano una giovane donna in fin di vita e la madre che ripete frasi senza senso, sconvolta, sola, spaventata.
Entrambe vengono caricate sull'ambulanza e ricoverate: la giovane da una parte, la madre da un' altra.
Nel reparto Psichiatrico in cui NORA viene ricoverata assisteremo ad una storia di fiducia: Christian, un giovane infermiere, viene incaricato di seguire da vicino la donna e di farsi raccontare ogni cosa da Lei, registrando ciò che verrà detto in un quaderno in modo da documentare tutto.
Il solo fatto che qualcuno è disponibile ad ascoltarla senza giudicarla, permette a NORA, finalmente, di aprirsi: le rivelazioni di questa donna sono a dir poco agghiaccianti!
La sua è una storia dove il dolore è protagonista, unita all'umiliazione, alla solitudine, alla sofferenza, all'incapacità di trovare alleati, alla situazione così particolare che, purtroppo, crea e sviluppa un meccanismo insano, terribile e decisamente anomalo.
Non avremo mai una diagnosi della patologia di NORA, ma non è questo che ci interessa.
Noi lettori avremo modo non solo di cogliere quello che affligge la protagonista, ma anche di vedere la comunità che intorno a Lei anziché cercare di capire e quindi porgere anche solo una mano, si trova spiazzata.
Questo è spesso uno spaccato di vita quotidiana: quante volte ci troviamo davanti a situazioni altrui che non conosciamo, che sono particolari, ci spaventano e, per questo, da noi vengono scartate o tenute volontariamente a distanza? A me ogni tanto succede.
E forse non soltanto a me.
Elsa, Angela e Lorenza sono tre donne che vivono nello stesso quartiere di Nora, che conoscono le vicende dall'esterno e quindi con un occhio critico - e forse gossipparo e pettegolo - danno alla Stampa la loro interpretazione degli eventi additando Nora come una matta senza, però, sapere null'altro. Limitandosi a riportare quanto visto, sentito e saputo da altre fonti, cercando addirittura la notorietà e sfruttando così un momento negativo della povera vicina di casa.
Curiosa presenza è quella del dottor Marconi, un personaggio maschile particolare e che, in un modo che ancora non sappiamo, è legato a Nora ed ai suoi trascorsi. Non solo è responsabile del reparto psichiatrico in cui è in cura la donna, ma sembra essere a conoscenza di dettagli che, però, il lettore ancora non potrà comprendere.
"La donna si fermò e avvicinò quel feto morto al seno flaccido, l'esserino con uno scatto aprì la bocca e si attaccò al capezzolo divorato da chissà quanti altri esseri morti. La prostituta di un regno generato dalla disperazione stava pompando veleno e decomposizione in quel neonato ancora non formato.
Il sorriso sul ventre si aprì e mostrò le carni esangui al suo interno; una palla bianca sgusciò fuori e cadde a terra contorcendosi in un verme bagnato che si liberò dalla placenta. Un vagito esplose in quel silenzio e una voce roca irruppe dalla bocca screpolata della donna."
Sono questi, invece, i passaggi che fanno di GIACOMO FERRAIUOLO una promessa dell'Horror Italiano: è capace, infatti, di descrivere e dipingere situazioni dove il macabro diventa elegantemente palese, immaginabile, perfetto nell'intreccio e... sconvolgente!
Questo poiché la capacità descrittiva di Ferraiuolo è tale da consentire al lettore di vedersi la scena davanti quasi fosse su uno schermo televisivo: non mancano i dettagli, l'atmosfera lugubre, l'innesco psicologico e la capacità di far tenere il lettore con il fiato sospeso. E' un qualcosa di molto particolare, a tratti agghiacciante e preoccupante al tempo stesso poiché il lettore potrebbe un po' lasciarsi influenzare e quindi andare oltre con l'immaginazione, ma proprio per questo il libro è meritevole di lettura e non solo.
Consigliatissimo, agli amanti del brivido, ma anche agli appassionati del thriller psicologico e di tutto ciò che ruota intorno ad un fantastico a tutto tondo!
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