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martedì 15 gennaio 2019

"Giulia Tofana gli amori, i veleni" di Adriana Assini - Recensione

Benvenuti sul blog cari amici del Bosco,

eccomi nuovamente a voi con la mia ultima lettura. Si tratta di un romanzo storico scritto da una donna, l'autrice romana Adriana Assini, dal titolo "Giulia Tofana gli amori, i veleni" edito da Scrittura & Scritture.


                Il romanzo è disponibile sia in cartaceo

che in ebook




Annebbiata da stupidi contrattempi, stava quasi per scordare la cosa più importante: lei, Giulia Tofana, aveva preferito il buio profondo delle tenebre alla più modesta luce del Regno. «Nessuno farà di me una cosa sua. Nè in cielo nè in terra. Nè gli uomini, nè i santi» mormorò altezzosa, a un passo da baratro.

Trama del romanzo:

Nella Roma barocca di Urbano VIII trionfa l'arte e imperano le feste, ma anche il Tribunale dell'Inquisizione lavora senza soste. Le leggi le fanno ancora gli uomini e le donne le subiscono, assieme ai matrimoni imposti e ai maltrattamenti non puniti, prepotenze a cui nessuno, nemmeno il Santo Padre, intende porre rimedio. La musica cambia, però, quando nella città sul Tevere approda una bella forestiera, Giulia Tofana, giovane plebea di dubbia morale e cuore schietto. Innamorata persa di un barone e amante di un bel frate, non ne sa di scienza né di lettere, ma a forza di trafficare con l'arsenico e l'antimonio, ha messo a punto la formula di un veleno che non lascia tracce, non desta sospetti. Un veleno perfetto, dunque, che però non è per tutti: paladina di giustizia, Giulia lo vende soltanto alle donne. Per liberarsi di mariti grevi e maneschi, che non hanno scelto.
Ecco un romanzo storico in cui la vicenda personale della protagonista appassiona più del contesto in cui si svolge. Mentre le pagine scorrono, al lettore non interessa più sapere se veramente il suo nome fosse Giulia Tofana, se fu l'Inquisizione a farla fuggire a Napoli e poi a Roma, se finì in convento o fu giustiziata.

Giulia è un'assassina ma il suo peccato passa in second'ordine, agli occhi del lettore lei diventa una dispensatrice di giustizia. La sua speciale "acqua" va a sanare i torti, a riscattare dal dolore per le pene subite.
Giulia è inevitabile, è il naturale prodotto di una società malata e corrotta in cui non vi è alcuna tutela per il debole, l'oppresso e le donne.


«A quelle donne che la natura ha reso inermi e che vengono a cercarmi, dò ciò che serve per dare un calcio alla sfortuna.
Se i magistrati avessero più a cuore la giustizia, di Giulia Tofana non ce ne sarebbe alcun bisogno.
 Ma nei tribunali sono tutti uomini e gli uomini vogliono il male delle donne, nonostante siano carne della loro carne.»


Nel compiere il suo reato Giulia eleva al massimo livello il senso della democrazia, non facendo alcuna distinzione tra coloro che si rivolgono ai suo servigi:

«le autrici dei crimini erano di diverso censo, annoverando nelle loro fila sia rudi popolane che raffinate aristocratiche, mogli di orefici e banchieri assieme a umili lavandaie»



Le donne sono figlie del loro tempo, ma hanno anche la straordinaria capacità di superare i confini della storia e della cronaca per rimanere sempre attuali. Le loro vite, i loro sentimenti, i loro dolori si ripetono dalle origini dell'umanità.
Questo romanzo rende omaggio ai personaggi femminili che hanno partecipato alla storia fornendo il loro contributo di dedizione, amore e coraggio ma troppo spesso ne sono rimaste vittime.

Un romanzo moderno e potente che non potrete fare a meno di amare.

Buona lettura



 

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